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14 Gennaio 2023

il sasso del Cerbaiolo

Seduto sotto la loggetta d'ingresso all'eremo, c'è dr. Davide Maccari, geologo. Ho finalmente la possibilità di porgli delle domande sull'argomento che ci circonda: un monastero ed un sasso. Un abbinamento che non solo è frequente, ma, alternandosi con qualche rocca o fortezza, sembra curiosamente seguire una linea retta immaginaria che dalle soglie dell’Adriatico, con San Marino, arriva al monte della Verna, passando per San Leo, i sassi di Simone, il Fumaiolo e ...Cerbaiolo!
30 Dicembre 2022

Chiamàti a bene dire

Un pugno di ore per lasciare il 2022 ed entrare nel 2023. La Parola ci dona, anche quest' anno, la benedizione di Dio al popolo d’Israele che si trova nel libro dei Numeri 6, 22- 27 e ripresa da San Francesco per frate Leone.

Benedizione / berakha / בְּרָכָה / dire bene.  

Lasciamo le parole vuote, quelle che umiliano e uccidono, quelle volgari e urlate, quelle violente e che tolgono dignità. Ridiamo alla parola la dignità dell'uomo, la forza creatrice che nutre e rialza e porta avanti la vita. Diventiamo benedizione, per l’anno che viene, berakha, che mostri un nuovo inizio / bereshit. Noi dobbiamo essere la novità, il cambiamento, la nascita del nuovo mondo, più umano e quindi divino.

Il buon anno inizia da una buona vita, quando tra il dire e il fare c’è di mezzo il cominciare.

Dalle scelte consapevoli e responsabili, vissute con fedeltà e lealtà nei confronti del mondo, si conferma l’alleanza / berit fra Dio è l’uomo, chiamato a coltivare e custodire la vita. Alleanza che ci impegna a portare avanti l’opera della creazione, ad essere attenti alla vita in tutte le sue forme e manifestazioni perché chiamata ad essere dal grido di Dio e dalle sue mani. Alleanza che in Gesù affratella gli uomini, e ci fa misericordia, cioè ci unisce dalle viscere.

Ripuliamo il volto degli uomini, per riportare alla luce il volto di Dio, i lineamenti dell’Eterno che fa' di ogni uomo un capolavoro. Tracciamo sul mondo la benedizione, perché sia una dolce carezza, che lasci il profumo e il segno della Shalom / שלום, cioè della pienezza di vita e di gioia, possibilità come la tenerezza a portata di mano, che rompe l’isolamento e ogni situazione che toglie respiro e ammala la vita.

 Scegliamo di essere benedizione, grido che nella notte dell’anno in uscita annuncia il nuovo giorno di Dio, anno di grazia e del Signore.

Buon anno 2023 a tutti!

Dio sia con voi, 
 ha Shem immakhem,
 שאלוהים יהיה איתכם

 

p. Claudio, dall’eremo di Cerbaiolo



(Coppo di Marcovaldo, Gesù benedicente , part. -  a. 1260-70, mosaico, Battistero - Firenze - fonte: Wikicommons)
21 Dicembre 2022

L’attesa

In questa manciata di giorni che mancano al Natale, siamo invitati a ritornare alla vita nuda, a fare tacere le parole, le azioni, le forme, i pensieri che rendono frenetici e distraenti i giorni.

Siamo chiamati ad ascoltare il silenzio della vita, quell'essenza e quello sfondo quello spazio che dà luogo alle attività del vivere. Cogliere il Principio, il Silenzio che è grembo, da cui tutto ha avuto origine, per risentire nel profondo il miracolo eternamente originale del nascere umano e risentire quel grido della vita, che ci ha accesi al mondo.

Recuperare l’ascolto attento e consapevole che ci fa appoggiare la Parola all' orecchio e dare tempo ad essa di entrarci dentro e fecondarci trasformandoci modificando nel tempo la nostra vita, cambiandone le priorità, i tempi, i gusti, gli interessi, i discorsi, le azioni, proprio come ad ogni donna presa dal mistero della vita che le vive dentro.

Ritornare alla vita nuda, stupendo il mondo proprio come il Dio bambino con il " trucco" della semplicità.

Buona attesa. il Signore è vicino!

p. Claudio Marcello Ciccillo, Oblato camaldolese …eremita di Cerbaiolo

25 Marzo 2023

26 Marzo

Liberi per vivere

La Parola in prossimità della Pasqua ci conduce a Betania (casa di povertà), dove hanno domicilio le fragilità umane, la povertà più radicale e temuta: la morte.
Essa richiama al senso del vivere, ridimensiona Marta - signora, padrona, ossia il primato del fare, del produrre, dell'efficienza, del potere, e Maria - amata, cara, che chiude in casa, segrega e ammutolisce i sentimenti, le emozioni, la parte tenera, vulnerabile.
La morte di Lazzaro (Dio soccorre) è rotolare una pietra sulla speranza. È lasciare imputridire i valori più umani quali l’ospitalità, l’amicizia, la fratellanza, la trascendenza, vite gettate nel mondo votate alla morte.
Yeshua/ Gesù, ci raggiunge con il volto di un Dio umano che si commuove e piange, perché ama, e grida dal profondo tirando fuori dal nulla la vita, come all’alba della creazione, vita risorta e chiamata alla piena fioritura, libera dalle bende della paura e della costrizione, libera di respirare i propri sogni, di percorrere la sua strada, di respirare il cielo, di fare la parola amore .
18 Marzo 2023

19 Marzo

La Parola di questa domenica di Quaresima è gravida di riferimenti battesimali, alla nuova nascita nello Spirito, che attraverso l’unzione (1a lettura), l’acqua (Vangelo) e la luce (2a lettura) ci trasforma in figli di Dio, ad immagine di Yeshua/Gesù. Il cieco nato. Il popolo, le autorità religiose ritenevano che la cecità e altre forme di malattia o eventi calamitosi fossero castighi divini per i peccati propri o dei padri. Credevano in un Dio che teneva in considerazione la legge, norme, precetti più che il bene e la felicità dell'uomo (osservanza del sabato). Un Dio circoscritto e delimitato nel suo agire e mostrarsi, da teologie e convinzioni dottrinali, interpretative del suo pensiero e volontà. Yeshua rompe gli schemi, libera dalla paura che paralizza e ammala la vita. Fa' un impasto di fango e saliva (Spirito solidificato), ridona all’uomo uno sguardo nuovo su Dio, su sé stesso, sulla vita. Lo fa uomo nuovo non più riconoscibile dagli altri che diventano "ciechi". Vita nuova attraverso la quale prende consapevolezza della sua dignità fregiandosi con il nome di Dio: Sono Io. L’ex cieco comincia un percorso di liberazione dalla paura, dalle false immagini di Dio, da chi lo preferiva cieco e non libero. Un cammino che lo porta ad esporsi e a crescere nella fede e nella conoscenza di Yeshua/Gesù, dapprima chiamato per nome poi riconosciuto come profeta ed infine Messia Salvatore In questo racconto evangelico siamo chiamati ad intraprendere questo percorso che apra i nostri occhi alla riscoperta del Battesimo, e della vita risorta che abbiamo in noi attraverso lo Spirito di Yeshua/Gesù, che ci rivela il volto vero del Padre, che ama la vita, e la dona in pienezza per liberare chi libero non è, facendolo sacerdote, re e profeta, figlio nel Figlio.
16 Marzo 2023

Ascoltare il Creato


I monaci da sempre hanno avuto un rapporto attento, di cura con il creato. Vivono scandendo il loro tempo con l’alternarsi delle stagioni attraverso l’anno liturgico.

I tempi di Avvento/Natale e Quaresima/Pasqua simboleggiano l’attesa e la resurrezione, la semina ed il raccolto, la vita nel suo dipanarsi nel tempo. Abitano il creato come metafora del cammino spirituale, simbolo della loro ricerca di sé stessi e di Dio.

Hanno dissodato terreni, come la propria anima, per renderli fertili e capaci di vita. Hanno strappato terra a paludi ed acquitrini per piantarvi viti ed ogni genere di frutti e vegetazione, così come nel cammino spirituale hanno tolto dal cuore attraverso l’ascesi la filautia, decentrando il proprio io e aderire all’Unum Necessarium, vivendo le promesse battesimali, che sono l’ideale monastico.

Hanno coltivato e custodito boschi, selve, monti. In essi hanno edificato monasteri ed eremi, perché la prossimità con la creazione fosse un aiuto alla lode di Dio ed alla contemplazione, proteggendo il silenzio e la solitudine dei monaci. Tra essi e il creato c’è un rispetto ed una custodia vicendevole.

Il giardino dell’Eden, in cui Dio e l’uomo passeggiavano insieme, non è per i monaci un Paradiso da rimpiangere ma da costruire vivendo la consegna, data da Dio ad Adamo di coltivarlo ( עָבַד - ‘avad) e custodirlo ( שָׁמַר - shamar), per trarci sopravvivenza e mantenerlo al futuro per le nuove generazioni, dando concretezza al famoso detto dei nativi Americani che ricorda che la terra non l’abbiamo ricevuta in eredità dai padri ma in prestito dai figli, perché è di Dio.

I verbi ‘avad, coltivare/servire come atto liturgico e shamar custodire/osservare, sono accostati alla creazione come alla Sacra Scrittura, in quanto anche in essa si squaderna la gloria di Dio come nella Bibbia, il Creato porta dell’Altissimo significazione.

Per questo va coltivato, come atto di culto, per dirne la sacralità e custodito, avendone cura, attenzione, rispetto, perché è terra santa.

11 Marzo 2023

12 Marzo

DIO, ACQUA DI VITA ETERNA.

I cambiamenti climatici ci mettono sempre più a conoscenza della siccità e della desertificazione che mettono a rischio persone e colture. L’oro blu, secondo alcuni, sarà causa dei prossimi conflitti e il suo possesso deciderà l’egemonia di un Paese su un altro. L’acqua è vita, già il vecchio e buon Talete aveva individuato nell' acqua l’archè, ossia il principio primo della possibilità della vita. Il tema delle letture di questa domenica è l’acqua e la sua importanza per la vita dell’uomo e della creazione, ma anche in senso teologico l’acqua è elemento necessario per la vita spirituale, il senso, la sete di Altro e di oltre che alberga in ciascuno. L’episodio della Samaritana è rivelazione della sposa perduta a causa dell’impasto dei popoli dopo la caduta del Regno del nord del 726 AC, ed i cinque mariti sono i Baal cioè signori/idoli che hanno preso il posto del Dio vero/IHWH, i cui templi costruiti sui cinque monti della Samaria dominavano e asservivano il popolo. Yeshua siede al pozzo di Giacobbe, al pozzo della promessa e dell’innamoramento del Patriarca e di Rachele, pozzo che parla al cuore, che cattura gli occhi e fa sobbalzare e fremere la vita. La Samaritana viene con una brocca, in un ora insolita, spinta dalla sete di vita, di piccoli sorsi per portarla avanti, limitati dalla capacità della brocca, e sempre da attingere e provvisori. Yeshua si propone come sorgente, acqua viva e libera, non circoscritta dall’uomo, acqua che zampilla dalla vita stessa e non da attingere da pozzi di altri. Sorgente che sgorga da dentro, che riecheggia nell' annuncio, che raggiunge i villaggi degli uomini bagnandoli di novità e di compimento di attese. Fonte che mette in movimento, che lascia alle spalle brocca e pozzo, perché non è contenibile nei recinti umani. Fonte che sgorga non da monti sacri, geografie della toponomastica umana, ma dallo Spirito, soffio di vita, che aleggia sulle acque e dalla Verità, nuda e semplice, come la vita, come Dio, che si fa adorazione, presenza di silenzio e meraviglia, spogli di parole e di concetti, che lascino il Mistero nella sua voce di silenzio sottile, acqua limpida e buona.
4 Marzo 2023

Dieci Parole

Incontri a Sansepolcro
3 Marzo 2023

5 Marzo

Domenica scorsa il diavolo aveva condotto Gesù su un monte altissimo per mostrargli i regni della terra. Questa domenica il Maestro conduce Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè la sua Comunità, su un monte alto per mostrare loro non solo il mistero della sua persona, ma la pienezza dell’umanità raggiunta da chi vive le Beatitudini: la condizione divina. I discepoli vedono con occhi trasfigurati la divinità che si cela nell' uomo Yeshua/Gesù. Riescono a percepire in Lui l’Aatteso, colui che nella sua carne rendono reali, toccabili, compiute la Parola, la Scrittura, le Promesse significate da Mosè ed Elia. Il Maestro è la Parola che rivela il sogno del Padre sull’umanità, è la Parola che realizza la voce del Padre, È la Parola da ascoltare e seguire. Siamo chiamati come Abramo a metterci in cammino, a guardare in una altra direzione, a passare ad un altro luogo, in un viaggio Lech lecha, verso sé stessi, per incontrarci nella verità, attraversando le zone di luce e di tenebre che ci abitano, potare tutto ciò che frena la vita, l’identità costruita da altri. La Quaresima ci chiama a metterci in cammino dietro una Parola, che illumina, nutre, incoraggia, affascina. Una Parola incarnata che chiede adesione e fiducia, che vuole portarci alla pienezza della nostra umanità, che è vivere la condizione divina, già da ora figli nel Figlio, Luce che traspare nella fragilità della carne, nei lineamenti dell’uomo.
25 Febbraio 2023

26 Febbraio

Antifona d'ingresso
 Mi invocherà e io gli darò risposta;
 nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso. 
 Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza. (Sal 90,15-16)
 
Non si dice il Gloria. 

Colletta
 O Dio, nostro Padre,
 con la celebrazione di questa Quaresima,
 segno sacramentale della nostra conversione,
 concedi a noi tuoi fedeli
 di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo
 e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.
 Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 
 e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
 per tutti i secoli dei secoli. 
 
 

PRIMA LETTURA (Gen 2,7-9; 3,1-7)
La creazione dei progenitori e il loro peccato.

Dal libro della Gènesi
 
 Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. 
 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». 
 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
 
 Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. 

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
 nella tua grande misericordia 
 cancella la mia iniquità.
 Lavami tutto dalla mia colpa,
 dal mio peccato rendimi puro. 
 
 Sì, le mie iniquità io le riconosco,
 il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
 Contro di te, contro te solo ho peccato,
 quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. 
 
 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
 rinnova in me uno spirito saldo.
 Non scacciarmi dalla tua presenza
 e non privarmi del tuo santo spirito.
 
 Rendimi la gioia della tua salvezza,
 sostienimi con uno spirito generoso.
 Signore, apri le mie labbra
 e la mia bocca proclami la tua lode. 

SECONDA LETTURA (Rm 5,12-19) 
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 
 
 Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
 Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 
 Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
 Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
 
 Parola di Dio.
 
 
Canto al Vangelo (Mt 4,4b) 
 Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
 Non di solo pane vivrà l’uomo,
 ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
 Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! 

VANGELO (Mt 4,1-11) 
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato. 

Dal Vangelo secondo Matteo
 
 In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
 Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
 Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
 Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
 
 Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
 Fratelli e sorelle, abbiamo intrapreso il cammino della Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione. Chiediamo di essere docili al messaggio di salvezza per giungere pienamente trasformati alla santa Pasqua. 
 Preghiamo insieme e diciamo: Guidaci, Padre, con il tuo Spirito. 
 
 1. Per tutti i battezzati: sorretti dallo Spirito di fortezza, seguano Cristo nel deserto della prova per superare con la forza della fede ogni tentazione. Preghiamo. 
 2. Per papa N. e tutti i pastori della Chiesa: illuminati dallo Spirito di sapienza, con la parola e con la vita aiutino i fratelli a perseverare nell’adorazione dell’unico Dio. Preghiamo. 
 3. Per i catecumeni: sostenuti dallo Spirito di intelletto, in questi quaranta giorni si dedichino alla preghiera e alla meditazione della Parola. Preghiamo. 
 4. Per le nostre famiglie: guidate dallo Spirito di amore, riscoprano la dimensione domestica della fede nell’ascolto del Vangelo, nella preghiera e nell’accoglienza reciproca. Preghiamo. 
 5. Per noi qui riuniti in assemblea: rivestiti dello Spirito di santità, attingiamo da Cristo, vincitore del maligno, la forza per non lasciarci sedurre dagli idoli del mondo e obbedire unicamente alla Parola che salva. Preghiamo. 
 
 Colma delle tue benedizioni, Signore, questo popolo in cammino verso la Pasqua; tu che provvedi ai tuoi figli il pane quotidiano, fa’ che non si stanchino mai di cercare il Pane vivo disceso dal cielo, Gesù Cristo, tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. 

Preghiera sulle offerte
 Si rinnovi, o Signore, la nostra vita
 e con il tuo aiuto si ispiri sempre più 
 al sacrificio che santifica l’inizio della Quaresima,
 tempo favorevole per la nostra salvezza.
 Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO 
 Le tentazioni del Signore 
 
 È veramente cosa buona e giusta,
 nostro dovere e fonte di salvezza, 
 rendere grazie sempre e in ogni luogo 
 a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, 
 per Cristo Signore nostro. 
 Astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni, 
 egli dedicò questo tempo quaresimale
 all’osservanza del digiuno 
 e, vincendo tutte le insidie dell’antico tentatore, 
 ci insegnò a dominare le suggestioni del male, 
 perché, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale, 
 possiamo giungere alla Pasqua eterna. 
 E noi, uniti alla moltitudine degli angeli e dei santi, 
 cantiamo senza fine l’inno della tua lode: Santo, ... 

Antifona di comunione
 Non di solo pane vivrà l’uomo,
 ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4) 

Preghiera dopo la comunione
 Ci hai saziati, o Signore, con il pane del cielo
 che alimenta la fede,
 accresce la speranza e rafforza la carità:
 insegnaci ad aver fame di Cristo, pane vivo e vero, 
 e a nutrirci di ogni parola che esce dalla tua bocca. 
 Per Cristo nostro Signore. 
 
Orazione sul popolo 
 Scenda, o Signore, sul tuo popolo 
 l’abbondanza della tua benedizione, 
 perché cresca la sua speranza nella prova, 
 sia rafforzato il suo vigore nella tentazione 
 e gli sia donata la salvezza eterna. 
 Per Cristo nostro Signore. 

 

 

22 Febbraio 2023

Le Ceneri

Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la quaresima, il tempo che si richiama ai 40 anni di cammino del popolo d’Israele e ai 40 giorni di Yeshua nel deserto, Tempo di ascolto e di scelte.

 Un cammino che si snoda, come diceva Don Tonino Bello, dalle ceneri sulla testa del Mercoledì delle Ceneri all’acqua sui piedi del Giovedì Santo. Elementi del bucato antico per togliere dalla nostra vita macchie, impurità, sozzure, che nel tempo hanno deturpato e sporcato il capolavoro di Dio che siamo noi. Il vestito battesimale griffato con la firma dell’Altissimo.

La Parola ci richiama fortemente a ritornare a Dio: שׁוּב, shûb, che in ebraico indica un invertire decisamente la direzione, non solo in senso mentale ma proprio fisicamente, rendendo scelte e azioni la volontà di conversione.

Ritornare con il cuore, שׁוּב, leb, alla nostra coscienza, l’io profondo. Per aprirci, lacerarci dall' interno alla Parola, perché possa radicarsi in noi, abitarci, divenendo luce ai nostri passi.

Tornare fra lacrime, in ebraico דמעה dim'ah, dove la prima lettera ד dalet, indica la porta attraverso la quale entriamo nella mem da cui מים maim, acqua, l’acqua primordiale della vita, che sgorga dalla sorgente, עין ain, animata dalla ח, het, respiro, che rivela la sacralità delle lacrime.

Lacrime che ammorbidiscono il cuore, lo liberano dalla sclerocardia, ritornare fra i lamenti, in ebraico קינה  qinah, sentire i lamenti di una vita, uccisa dalla mediocrità, dalla mondanità, dall’apatia e dalla noia. Paralizzata dal passato e dalla paura del futuro, abortita nei sogni e nelle speranze, in una religiosità priva di passione e di cuore.

Tempo che ci è dato per ascoltare il grido di Dio che ci invita alla pace, a ricominciare, a lasciarci amare e ricreare dalla sua misericordia, in ebraico קינה , rachamim, da racham/utero, a rinascere dall'alto, da acqua e Spirito, dal grembo di Dio.

Il Maestro ci invita ad entrare in contatto con la nostra interiorità, a cercare e adorare Dio in Spirito e Verità, digiunando, ossia a vivere in sobrietà, potando tutto ciò che frena e ammala la vita.

Digiuno che non è togliere qualcosa dal piatto ma aggiungere un piatto, per condividere.

Preghiera che non è dire parole o avere uno spazio pubblico per incontrarsi con Dio, ma cercarlo nel cuore, il Maestro indica la dispensa, la parte più intima della casa, per dire che Dio è il nostro nutrimento, che alimenta il respiro della vita.

L’elemosina di solito discrimina chi dà da chi riceve, che crea superiorità, distanza, riconoscenza.

Il donare deve diventare non una azione ma uno stile di vita, che rialza e mette alla pari e che lascia liberi, il solo modo possibile per chinarsi su un fratello deve essere quello di offrirgli un appoggio per rialzarsi e riprendere in mano la propria vita, decidendo il proprio futuro.

Quaresima, quaranta giorni per abitare il deserto, in ebraico מדבר, midbar. Il luogo dove accade la Parola, e ci riporta al mondo per essere cristiani, cioè segni e presenza del Maestro, avendo in noi i suoi stessi sentimenti e sogni.

18 Febbraio 2023

19 Febbraio

Antifona d'ingresso
 Io nella tua fedeltà ho confidato; 
 esulterà il mio cuore nella tua salvezza, 
 canterò al Signore, che mi ha beneficato. (Sal 12,6) 
Colletta
 Il tuo aiuto, Dio onnipotente,
 ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito,
 perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà 
 e attuarlo nelle parole e nelle opere.
 Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
 e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
 per tutti i secoli dei secoli. 
 
 AMEN
Dal libro del Levìtico
 
 Il Signore parlò a Mosè e disse: 
 «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
 Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. 
 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
 
 Parola di Dio 
SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore. 
Benedici il Signore, anima mia,
 quanto è in me benedica il suo santo nome.
 Benedici il Signore, anima mia,
 non dimenticare tutti i suoi benefici.
 
 Egli perdona tutte le tue colpe,
 guarisce tutte le tue infermità,
 salva dalla fossa la tua vita,
 ti circonda di bontà e misericordia. 
 
 Misericordioso e pietoso è il Signore,
 lento all’ira e grande nell’amore.
 Non ci tratta secondo i nostri peccati
 e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
 
 Quanto dista l’oriente dall’occidente,
 così egli allontana da noi le nostre colpe.
 Come è tenero un padre verso i figli,
 così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. 
SECONDA LETTURA (1Cor 3,16-23) 
Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 
 
 Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
 Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
 
 Parola di Dio 
Canto al Vangelo (1Gv 2, 5) 
 Alleluia, alleluia.
 Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
 in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
 Alleluia. 
Dal Vangelo secondo Matteo
 
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
 «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
 Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
 
 Parola del Signore 
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
 La bontà del Padre ci ha inseriti, con il Battesimo, nel grande disegno della salvezza. Supplichiamo il Signore, perché ci aiuti a leggere gli eventi quotidiani alla luce della sua provvidenza. 
 Preghiamo insieme e diciamo: Padre, sia glorificato il tuo nome. 
 
 1. Per la Chiesa, popolo santo di Dio: sia per l’umanità una testimonianza di fede luminosa e trasparente, e germe fecondo di unità e di speranza. Preghiamo. 
 2. Per i pastori della Chiesa: raccolgano intorno al Signore l’intera famiglia dei suoi figli e la servano umilmente con la parola e con l’esempio. Preghiamo. 
 3. Per i responsabili delle nazioni e degli organismi internazionali: cerchino con coscienza retta ciò che giova al vero progresso dei popoli e non si lascino corrompere dalla seduzione del denaro e del potere. Preghiamo. 
 4. Per quanti si adoperano ad alleviare le sofferenze umane: riconoscano il Cristo nei piccoli e nei poveri e siano testimoni credibili della perenne novità del Vangelo. Preghiamo. 
 5. Per noi qui riuniti intorno all’altare: mettendo in pratica la Parola ascoltata, sappiamo collaborare, con i doni che abbiamo ricevuto, alla crescita del Regno. Preghiamo. 
 
 La tua sapienza, o Padre, ci aiuti a camminare nelle tue vie, perché nelle vicende del mondo siamo sempre rivolti alla speranza che splende in Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. 
Preghiera sulle offerte
 O Signore, in obbedienza al tuo comando 
 celebriamo questi misteri:
 fa' che i doni offerti in onore della tua gloria 
 ci conducano alla salvezza eterna. 
 Per Cristo nostro Signore. 
Antifona di comunione
 «Se amate quelli che vi amano,
 quale merito ne avete?», dice il Signore. (Cf. Mt 5,46) 
 
Preghiera dopo la comunione
 Dio onnipotente,
 il pegno di salvezza ricevuto in questi misteri 
 ci conduca alla vita eterna.
 Per Cristo nostro Signore.