p. Claudio Ciccillo

4 Giugno 2023

4 Giugno

“Le Persone della Trinità sono distinte tra loro, come queste foglioline di trifoglio sul loro stelo. Ma unica è la loro sostanza: ciascuna Persona è Dio, come ciascuna fogliolina è erba”.

-San Patrizio, vescovo d'Irlanda-

27 Maggio 2023

28 maggio – Pentecoste

20 Maggio 2023

21 maggio

L’Ascensione è la solennità che celebra la maturità del cristiano e della Comunità, Cristo che sale al Padre lascia la sua Parola, il suo messaggio di vita, il suo sogno di mondo, la sua capacità di rialzare e sanare la vita ai suoi discepoli.

Pone la sua fiducia e speranza su un pugno di uomini, fragili e grandi nello stesso tempo. Li riporta sul monte, alle beatitudini che sono il centro e la sintesi del Vangelo, alle origini del messaggio, per riscoprirne la freschezza e la purezza della fonte, libera dalle incrostazioni del tempo e dell’uomo.

Li invita a predicare il Vangelo, cioè a dire prima la buona novella dell’amore disarmato del Padre, e a immergere il mondo nella vita di Dio, come Lui ci ha portato la nostra umanità salendo in cielo. 

L’Ascensione è l’invito del Maestro a divinizzarci. Prima come Lui dobbiamo discendere nella nostra umanità, conoscere noi stessi, chi e cosa ci abita per poi risalire, ascendere alla nostra dimensione di figli nel Figlio, facendo fiorire la nostra umanità fino a raggiungere la condizione divina, con e come il Maestro.

13 Maggio 2023

14 maggio

Il Maestro ci invita ad essere amore, cioè a-mors: senza morte.

Ad essere impasti di terra e di amore vestiti di Lui, per immettere vita nelle vene della storia, per liberare la vita, e coloro che liberi non sono.

A essere soffio del suo respiro, del suo Spirito, che fa nuove tutte le cose, che rianima il mondo, la quotidianità di gesti e parole, dando alla vita respiro, liberandola dagli “Egitto” di turno che la soffocano, come dice la parola ebraica che identifica quella nazione africana, מִצְרָיִם Mitzraym.

6 Maggio 2023

7 Maggio

2 Maggio 2023

Ascolta…

sabato 13 maggio 2023 il Cerbaiolo ti propone: Giornata di deserto per prestare orecchio al grido della vita nuda, alla Parola di Dio, al proprio respiro... Fermarsi per ascoltare, " voce di un silenzio sottile" e riprendere il cammino con più consapevolezza... Porta la tua Bibbia!
29 Aprile 2023

30 aprile – 4a di Pasqua

Il Maestro dice di essere il compimento della promessa di Dio, in quanto Lui stesso è il Signore che si prende cura di tutto il popolo e di ogni singola persona, È colui che le chiama per nome, riconoscendo dignità e singolarità a ciascuno, rispettandone la storia ed i tempi di crescita, Un Pastore di cui si conosce la voce perché risponde alle esigenze più profonde dell'animo umano, al desiderio di vita piena che abita tutti e ciascuno. Lui è la porta in cui si entra nella vita di Dio, porta che non blocca ma lascia che gli uomini possano uscire e trovare pascoli. Il Pastore spinge fuori perché chiama a libertà, ad un esodo che porti fuori dai recinti delle costrizioni, delle schiavitù, dell’addomesticamento delle coscienze, .
15 Aprile 2023

16 aprile – 2a di Pasqua

Tommaso ci mostra il segno per riconoscere il vero volto di Cristo fra le tante contraffazioni: le stigmate. I segni di un amore donato gratuitamente, spezzato e versato per dare vita, a servizio di tutti e ciascuno. Dio è come Gesù, amore. La Comunità, come ci ricorda il libro degli Atti, è convivialità delle differenze, un solo uomo nuovo: Cristo Gesù, che vive nella logica della cura, del servizio e della condivisione, rendendo la Comunità agenzia periferica del Regno di Dio, anticipazione del Regno nel mondo, immettendo nelle vene della storia quell' amor che muove "...‘l sole e l’altre stelle", per dirla con il Sommo Poeta.
8 Aprile 2023

9 aprile – Pasqua

Maria di Magdala si reca al sepolcro, di buon mattino, ancora buio, convinta di trovare una tomba chiusa, una storia finita, un mattino di tenebre come quelle che aveva nel cuore, una speranza come giorno abortito. Non vede la pietra rotolata via, ma l’assenza di un corpo. Non coglie il segno della vita, ma l’assenza della morte, i suoi occhi non sanno cogliere la realtà, ma vedono ciò che è in lei, l’assenza, il vuoto del Maestro, di quel corpo che era ricordo di un frammento di vita, non più vivente. Pietro e il discepolo amato corrono al sepolcro, nel luogo della morte, anche per loro l’esperienza del Maestro era stata archiviata da quella pietra, anche loro in ricerca di un corpo, con cui avevano vissuto percorrendo le strade di Palestina, con cui avevano mangiato e bevuto, assistendo ad incontri e prodigi, parole che accendevano i cuori. Nel sepolcro il Maestro ha lasciato segni di vita, il lenzuolo afflosciato su stesso, e sistemato come a preparare un talamo, facendo sentire il profumo e le promesse sponsali, di un’alleanza senza più fine, gravida del Regno che viene.