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23 Aprile 2023

23 aprile – 3a di Pasqua

La Parola di questa domenica ci pone davanti due narrazioni della vicenda di Gesù. Una è quella dei discepoli di Emmaus che tristi lasciano la Comunità e Gerusalemme, e narrano all’inaspettato viandante la vicenda di Gesù, con parole "morte", che non accendono la vita, non scaldano il cuore, prive dello Spirito, senza respiro.

Poi nella prima lettura c’è il racconto di Pietro, una narrazione che racconta una vita, una esperienza che ha fatto alzare la Comunità apostolica, ridandole dignità e coraggio, fiducia nella propria testimonianza, perché di prima mano e non frutto del sentito dire.

Oggi si vive di parole stanche e vuote, la fede si trasmette abitando le domande, scendendo in profondità, lasciando che lo Spirito ci riveli le Scritture, ci spieghi la Parola che Lui stesso ha ispirato.

La fede si narra sulla strada, luogo della vita che si impasta con il reale, e nella casa luogo dell’intimità e della verità, il Risorto spezza il pane, continua a farsi nutrimento dei cercatori di vita, degli affamati dell'Eterno,

Si rende riconoscibile nel segno del pane, che resta come sua presenza, come frammento di Lui da condividere, per riaccendere la speranza e ritornare nella Comunità, luogo in cui il Signore continua a rendersi visibile al mondo, sacramento della sua presenza che salva, prolungamento della sua incarnazione nella storia.

Ridiamo alla fede parole vive e calde per dirsi, parole che abbiano respiro, non avvolte dal sudario di parole morte che raccontano di un passato privo di futuro, a cui hanno rubato la speranza, che accompagnano passi stanchi.

Ridiciamo la fede sui passi dello Spirito, danzando con entusiasmo al ritmo della vita, seguendo il Maestro, rendendolo visibile nello spezzare il pane in memoria di Lui, affratellandoci.

 

15 Aprile 2023

16 aprile – 2a di Pasqua

Tommaso ci mostra il segno per riconoscere il vero volto di Cristo fra le tante contraffazioni: le stigmate. I segni di un amore donato gratuitamente, spezzato e versato per dare vita, a servizio di tutti e ciascuno. Dio è come Gesù, amore. La Comunità, come ci ricorda il libro degli Atti, è convivialità delle differenze, un solo uomo nuovo: Cristo Gesù, che vive nella logica della cura, del servizio e della condivisione, rendendo la Comunità agenzia periferica del Regno di Dio, anticipazione del Regno nel mondo, immettendo nelle vene della storia quell' amor che muove "...‘l sole e l’altre stelle", per dirla con il Sommo Poeta.
8 Aprile 2023

9 aprile – Pasqua

Maria di Magdala si reca al sepolcro, di buon mattino, ancora buio, convinta di trovare una tomba chiusa, una storia finita, un mattino di tenebre come quelle che aveva nel cuore, una speranza come giorno abortito. Non vede la pietra rotolata via, ma l’assenza di un corpo. Non coglie il segno della vita, ma l’assenza della morte, i suoi occhi non sanno cogliere la realtà, ma vedono ciò che è in lei, l’assenza, il vuoto del Maestro, di quel corpo che era ricordo di un frammento di vita, non più vivente. Pietro e il discepolo amato corrono al sepolcro, nel luogo della morte, anche per loro l’esperienza del Maestro era stata archiviata da quella pietra, anche loro in ricerca di un corpo, con cui avevano vissuto percorrendo le strade di Palestina, con cui avevano mangiato e bevuto, assistendo ad incontri e prodigi, parole che accendevano i cuori. Nel sepolcro il Maestro ha lasciato segni di vita, il lenzuolo afflosciato su stesso, e sistemato come a preparare un talamo, facendo sentire il profumo e le promesse sponsali, di un’alleanza senza più fine, gravida del Regno che viene.
6 Aprile 2023

In memoria di me…

In quella sera di confidenze e tradimenti il Maestro prese un pane ed un calice di vino, corpo donato e sangue versato per fare alleanza eterna fra Dio e gli uomini.

Un pane ed un sorso di vino, doni di Dio e del lavoro degli uomini, per nutrire e portare avanti la vita. Pane e vino da mangiare e bere per nutrirsi di Lui ed assimilare la sua vita, masticare e assorbire la sua esistenza, il suo sogno, Regno di Dio, facendo nostri le sue scelte e sentiment.

In memoria di Lui, non come semplice ricordo, ma rendendolo presente e vivo nell' oggi, divenendo con Lui e come Lui pane e vino per la vita del mondo, creando fraternità, solidarietà, condivisione, chinandoci sui piedi degli altri con tenerezza per servirli, cingendoci dell’unico paramento previsto dal Vangelo: l’asciugatoio. 

Paramento che il Maestro non si è più tolto, riprendendo le vesti dopo la lavanda, lasciandolo come segno distintivo del discepolato vero, assimilato a Lui. 

Nella Passione e croce il pane ed il vino da segno diventano realtà, corpo donato e sangue versato in fedeltà a Dio e agli uomini. 

La croce nella sua forma richiama la dimensione verticale e orizzontale dell’amore, di quell' unico comandamento, da tenere unito, senza contrapporre Dio e l’uomo, semmai dare sempre priorità all’uomo a cui Dio dona la vita e non chiede la sua.

Il Sabato è il tempo del silenzio, ascoltare la vita, attendere il nuovo di Dio che si tesse e si gesta nel grembo della terra, per irrompere nel grido della risurrezione, della festa delle pietre rotolanti,  perché la vita non può essere trattenuta, la morte non ha l’ultima parola.  Gesù vive, per sempre. E noi con Lui. 

Buon triduo santo.

In memoria di me…
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