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11 Febbraio 2023

12 Febbraio

Antifona d'ingresso
 Sii per me una roccia di rifugio,
 un luogo fortificato che mi salva.
 Tu sei mia rupe e mia fortezza:
 guidami per amore del tuo nome. (Cf. Sal 30,3-4) 

Colletta
 O Dio, che hai promesso di abitare
 in coloro che ti amano con cuore retto e sincero,
 donaci la grazia di diventare tua degna dimora.
 Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 
 e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
 per tutti i secoli dei secoli.
 
 

PRIMA LETTURA (Sir 15,16-21)
A nessuno ha comandato di essere empio.

Dal libro del Siràcide
 
 Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
 se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.
 Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
 là dove vuoi tendi la tua mano.
 Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
 a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
 Grande infatti è la sapienza del Signore;
 forte e potente, egli vede ogni cosa.
 I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
 egli conosce ogni opera degli uomini.
 A nessuno ha comandato di essere empio
 e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
 
 Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Beato chi cammina nella legge del Signore. 

Beato chi è integro nella sua via
 e cammina nella legge del Signore.
 Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
 e lo cerca con tutto il cuore. 
 
 Tu hai promulgato i tuoi precetti
 perché siano osservati interamente.
 Siano stabili le mie vie
 nel custodire i tuoi decreti. 
 
 Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
 osserverò la tua parola.
 Aprimi gli occhi perché io consideri
 le meraviglie della tua legge. 
 
 Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
 e la custodirò sino alla fine.
 Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
 e la osservi con tutto il cuore. 

SECONDA LETTURA (1Cor 2,6-10) 
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 
 
 Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 
 Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 
 Ma, come sta scritto: 
 «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
 né mai entrarono in cuore di uomo,
 Dio le ha preparate per coloro che lo amano».
 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
 
 Parola di Dio 

Canto al Vangelo (Mt 11,25) 
 Alleluia, alleluia.
 Ti rendo lode, Padre, 
 Signore del cielo e della terra,
 perché ai piccoli hai rivelato
 i misteri del Regno.
 Alleluia. 

VANGELO (Mt 5,17-37) 
Così fu detto agli antichi; ma io vi dico. 

Dal Vangelo secondo Matteo
 
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
 «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 
 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
 Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
 Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
 Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
 Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
 Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
 
 Parola del Signore.
 
 

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
 Il Signore della vita e della storia dona all’umanità pellegrina nel tempo il soccorso dello Spirito, perché scopra le vie del bene e giunga a proclamare: «Gesù Cristo è Signore». Intercediamo per tutti. 
 Preghiamo insieme e diciamo: Venga il tuo regno, Signore. 
 
 1. Per la santa Chiesa, pellegrina nel mondo: vivendo fedelmente il comandamento dell’amore manifesti a tutti la bellezza e la gioia del messaggio evangelico. Preghiamo. 
 2. Per quanti soffrono a causa della violenza e dell’oppressione: vedano riconosciuto il diritto di costruire in piena dignità il proprio futuro. Preghiamo. 
 3. Per coloro che hanno responsabilità educative e sociali: promuovano la crescita integrale della persona umana, aperta a Dio e ai fratelli. Preghiamo. 
 4. Per quanti patiscono scandalo a causa della nostra scarsa coerenza: confortati da luminosi esempi di molti fratelli e sorelle, ritrovino fiducia nella potenza salvifica del Vangelo. Preghiamo. 
 5. Per noi qui presenti: la familiarità quotidiana con la parola di Dio ci renda capaci di valutare con maturo discernimento ciò che Dio vuole nelle concrete situazioni della vita. Preghiamo. 
 
 Ascolta, o Padre, la nostra preghiera: fa’ che ogni uomo conosca te, unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. 

Preghiera sulle offerte
 Questa offerta, o Signore,
 ci purifichi e ci rinnovi,
 e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
 la ricompensa eterna.
 Per Cristo nostro Signore. 

 

Antifona di comunione
 Mangiarono fino a saziarsi
 e il Signore appagò il loro desiderio.
 La loro brama non andò delusa. (Cf. Sal 77,29-30)

 

Preghiera dopo la comunione
 O Signore, 
 che ci hai fatto gustare il pane del cielo,
 fa’ che desideriamo sempre questo cibo
 che dona la vera vita.
 Per Cristo nostro Signore. 

 

10 Febbraio 2023

Ascolta…

Ascolta…

( שמע, Shemà )

Ascolta Israele, שמע ישראל, Shemà Israel, è l’invito di Dio al popolo d’Israele. Egli si è rivelato come voce, Parola, non come forma, immagine, il popolo come il singolo israelita è chiamato ad affinare l’orecchio e a fare scendere la parola nel cuore.

Anche l’incipit della regola di San Benedetto comincia con l’esortazione: "Ascolta figlio le parole…" il monaco è invitato ad ascoltare, a discernere e decidere a quali parole dare credito e di quali nutrirsi,

L’orecchio è l’organo dell’ascolto. Ha una conformazione uterina, perché la Parola come seme possa fecondare la vita, tessersi dentro il credente, diventando carne, cioè concretezza, vita.

In ebraico orecchio si dice אוזן, òzenn. La parola indica attraverso le lettere che la compongono che Dio ( א Aleph) nutre ( zahin) l’anima (nun) attraverso l’orecchio (òzenn). È importante mettersi in ascolto, dare spazio al silenzio. I rabbini a tal proposito ci ricordano che Dio ci ha dotato di due orecchie e una bocca sola.

Appoggiare la Parola all'orecchio, nella lettura della Scrittura e nella preghiera dei salmi, perché pronunciati lentamente possano fermarsi alla soglia dell’orecchio e fatti calare nel cuore.

Shemà in ebraico non indica solo l’ascolto ma anche l’obbedienza alla Parola, perché la Parola scende nel cuore, In ebraico cuore, לב, leb non indica solo la sede degli affetti ma soprattutto il luogo dove si prendono le decisioni, la coscienza, il sacrario di Dio, dove l’uomo rende poi azione i propri convincimenti.  

Come Salomone anche noi dobbiamo chiedere un cuore che ascolta: לב שמיעה, lev shemia’eh, un cuore che si nutra e custodisca la Parola, luogo in cui si legga la vita e si riconoscano i segni di Dio.

La preghiera è Silenzio che parla al silenzio, Voce di silenzio sottile, קול דממה דקה, Qòl demamah daqqah che feconda il cuore, e diventa carne, Parola visibile nella storia degli uomini.

 

P. Claudio eremita oblato camaldolese

4 Febbraio 2023

5 Febbraio

Voi siete sale e luce del mondo…

Il Maestro dice il senso e la missione dei suoi discepoli nel mondo, la presenza della sua comunità sulla terra che non è per sé stessa ma per il bene dell'umanità.

Essa è sale, מלח, melah, alimento che nell' AT messo sul pane veniva offerto come segno di alleanza sia con Dio, salando le offerte, sia con gli altri uomini, Il discepolo come compito ha quello di essere strumento di pace fra cielo e terra e fra gli uomini.

Il Sale mantiene i cibi, li insapora, è usato per purificare e sanare, è dato come appunto come salario per nutrire e portare avanti la vita.

Il discepolo deve sciogliersi nel mondo per rispondere ai bisogni primari dei fratelli, nel quotidiano del vivere, come ci ricorda la prima lettura, che incarna la fede nei gesti e nelle scelte che saldano il cielo con la terra, promuovendo giustizia.

Voi siete luce, מלח, òr, cioè chiamati ad essere presenti al mondo per fare compagnia, togliere paure, illuminare e dare consapevolezza, contorni alla realtà, scaldare, offrire un punto di riferimento al camminare.

Luce, מלח, òr, è il vocabolo che nei primi versetti della Genesi compare 5 volte, per indicare la Torah, la Parola.

Il discepolo è chiamato a rendere visibile, sperimentabile, toccabile la Parola, non tanto pronunciandola ma vivendola, divenendo così tempio di Dio, Presenza che sia nel privato della casa che nel pubblico della città, illumina di eterno e dirada il buio del mondo.

P.Claudio Ciccilo, eremita di Cerbaiolo, oblato camaldolese

1 Febbraio 2023

Voce di un silenzio sottile

Voce di un silenzio sottile,

קול דממה דקה, Qòl demamah daqqah ( 1 Re 19,12)

Il versetto è nel racconto del ciclo del profeta Elia, profeta dell'Assoluto di Dio, Adonai Echad. Elia come nella etimologia del nome stesso Eliyyah: colui che afferma che IHWH, è l’unico ed il solo Signore, contro l’arroganza della regina Gezabele che voleva imporre il culto a Baal e agli idoli, degli dei estranei ad Israele, vuoti e senza vita.

Elia lotta e cerca di richiamare anche con gesti forti il popolo alla vera fede, ma sente la fatica e lo scoraggiamento, il desiderio di abbandonare la sua missione. Dio lo nutre e lo accompagna verso l’Oreb/Sinai, per ridare Parola alla profezia, slancio, senso, obiettivo ai suoi passi, per tirarlo fuori dalla caverna, dall’isolamento, dalla paura, dal fallimento.

Elia ritorna alle origini, alla fonte della fede, l’Oreb, monte della rivelazione a Mosè e delle dieci parole, luogo della rivelazione di Dio. Si ferma e si raccoglie per abitarsi, ascoltare la vita, il proprio respiro, le ferite.  

Percepisce all’esterno della caverna, cioè con consapevolezza, i vari moti della sua anima.

Il vento, che spacca monti e pietre, immagine dell’azione dettata dalla forza di volontà, quella volontà di potenza che diventa aggressiva, distruttrice.

Il terremoto, che richiama quei movimenti emotivi, che continuamente agitano la vita, senza dare stabilità, possibilità di costruire, punti fermi che orientano.

Infine, il fuoco, simbolo della passionalità. Quel fuoco che brucia senza dare continuità all’azione, alle scelte, alle esperienze.

Dio non è in questi fenomeni.

Voce di un silenzio sottile, il Signore è nel respiro lieve, nel Silenzio, perché il suo Nome è Silenzio, IHWH, è solo consonanti, impronunciabile, non chiuso in un concetto, idea, catalogabile nelle forme, immagini e categorie umane.

Dio è silenzio sottile che parla al silenzio, è vita nuda che si dice senza parole, voce che nello Spirito tocca le corde dello spirito umano e diventa melodia, canto come quello degli angeli che nel silenzio di parole pregano e lodano l’Eterno.

Perché silentium Tibi laus: il silenzio è per l’Altissimo lode.

 



P. Claudio eremita oblato camaldolese

28 Gennaio 2023

29 Gennaio

Beati voi

La Parola ci invita a rientrare in noi stessi, a spogliarci dell’io, della filoautia che ci rende schiavi di noi stessi, per prendere coscienza della nostra umanità fragile ed umile, per stare davanti con verità alla nostra creaturalità, povera, ma amata e scelta da Dio per rivelare la sua potenza e presenza.

Vivendo le beatitudini, carta costituzionale del Regno di Dio, manifesto della sua Signoria resa visibile da chi vive già da ora da risorto, cioè, la vita nuova nello Spirito di Yeshua (otto beatitudini, l’ottavo giorno, quello della risurrezione del Maestro) e data come possibilità a tutta l’umanità (72 parole compongono le beatitudini come 72 era il numero dei popoli allora conosciuti).

Il Regno comincia già da ora nel mondo attraverso persone e comunità che sanno condividere, servire e vivere in verità per la felicità degli altri, senza paura.

P.Claudio Ciccilo, eremita di Cerbaiolo, oblato camaldolese

29 Gennaio
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