p. Claudio Ciccillo

3 Marzo 2023

5 Marzo

Domenica scorsa il diavolo aveva condotto Gesù su un monte altissimo per mostrargli i regni della terra. Questa domenica il Maestro conduce Pietro, Giacomo e Giovanni, cioè la sua Comunità, su un monte alto per mostrare loro non solo il mistero della sua persona, ma la pienezza dell’umanità raggiunta da chi vive le Beatitudini: la condizione divina. I discepoli vedono con occhi trasfigurati la divinità che si cela nell' uomo Yeshua/Gesù. Riescono a percepire in Lui l’Aatteso, colui che nella sua carne rendono reali, toccabili, compiute la Parola, la Scrittura, le Promesse significate da Mosè ed Elia. Il Maestro è la Parola che rivela il sogno del Padre sull’umanità, è la Parola che realizza la voce del Padre, È la Parola da ascoltare e seguire. Siamo chiamati come Abramo a metterci in cammino, a guardare in una altra direzione, a passare ad un altro luogo, in un viaggio Lech lecha, verso sé stessi, per incontrarci nella verità, attraversando le zone di luce e di tenebre che ci abitano, potare tutto ciò che frena la vita, l’identità costruita da altri. La Quaresima ci chiama a metterci in cammino dietro una Parola, che illumina, nutre, incoraggia, affascina. Una Parola incarnata che chiede adesione e fiducia, che vuole portarci alla pienezza della nostra umanità, che è vivere la condizione divina, già da ora figli nel Figlio, Luce che traspare nella fragilità della carne, nei lineamenti dell’uomo.
25 Febbraio 2023

26 Febbraio

Antifona d'ingresso
 Mi invocherà e io gli darò risposta;
 nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso. 
 Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza. (Sal 90,15-16)
 
Non si dice il Gloria. 

Colletta
 O Dio, nostro Padre,
 con la celebrazione di questa Quaresima,
 segno sacramentale della nostra conversione,
 concedi a noi tuoi fedeli
 di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo
 e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.
 Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 
 e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
 per tutti i secoli dei secoli. 
 
 

PRIMA LETTURA (Gen 2,7-9; 3,1-7)
La creazione dei progenitori e il loro peccato.

Dal libro della Gènesi
 
 Il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. 
 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». 
 Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
 
 Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. 

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
 nella tua grande misericordia 
 cancella la mia iniquità.
 Lavami tutto dalla mia colpa,
 dal mio peccato rendimi puro. 
 
 Sì, le mie iniquità io le riconosco,
 il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
 Contro di te, contro te solo ho peccato,
 quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. 
 
 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
 rinnova in me uno spirito saldo.
 Non scacciarmi dalla tua presenza
 e non privarmi del tuo santo spirito.
 
 Rendimi la gioia della tua salvezza,
 sostienimi con uno spirito generoso.
 Signore, apri le mie labbra
 e la mia bocca proclami la tua lode. 

SECONDA LETTURA (Rm 5,12-19) 
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 
 
 Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
 Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 
 Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
 Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
 
 Parola di Dio.
 
 
Canto al Vangelo (Mt 4,4b) 
 Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
 Non di solo pane vivrà l’uomo,
 ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
 Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! 

VANGELO (Mt 4,1-11) 
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato. 

Dal Vangelo secondo Matteo
 
 In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
 Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
 Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
 Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
 
 Parola del Signore 

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
 Fratelli e sorelle, abbiamo intrapreso il cammino della Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione. Chiediamo di essere docili al messaggio di salvezza per giungere pienamente trasformati alla santa Pasqua. 
 Preghiamo insieme e diciamo: Guidaci, Padre, con il tuo Spirito. 
 
 1. Per tutti i battezzati: sorretti dallo Spirito di fortezza, seguano Cristo nel deserto della prova per superare con la forza della fede ogni tentazione. Preghiamo. 
 2. Per papa N. e tutti i pastori della Chiesa: illuminati dallo Spirito di sapienza, con la parola e con la vita aiutino i fratelli a perseverare nell’adorazione dell’unico Dio. Preghiamo. 
 3. Per i catecumeni: sostenuti dallo Spirito di intelletto, in questi quaranta giorni si dedichino alla preghiera e alla meditazione della Parola. Preghiamo. 
 4. Per le nostre famiglie: guidate dallo Spirito di amore, riscoprano la dimensione domestica della fede nell’ascolto del Vangelo, nella preghiera e nell’accoglienza reciproca. Preghiamo. 
 5. Per noi qui riuniti in assemblea: rivestiti dello Spirito di santità, attingiamo da Cristo, vincitore del maligno, la forza per non lasciarci sedurre dagli idoli del mondo e obbedire unicamente alla Parola che salva. Preghiamo. 
 
 Colma delle tue benedizioni, Signore, questo popolo in cammino verso la Pasqua; tu che provvedi ai tuoi figli il pane quotidiano, fa’ che non si stanchino mai di cercare il Pane vivo disceso dal cielo, Gesù Cristo, tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. 

Preghiera sulle offerte
 Si rinnovi, o Signore, la nostra vita
 e con il tuo aiuto si ispiri sempre più 
 al sacrificio che santifica l’inizio della Quaresima,
 tempo favorevole per la nostra salvezza.
 Per Cristo nostro Signore. 

PREFAZIO 
 Le tentazioni del Signore 
 
 È veramente cosa buona e giusta,
 nostro dovere e fonte di salvezza, 
 rendere grazie sempre e in ogni luogo 
 a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, 
 per Cristo Signore nostro. 
 Astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni, 
 egli dedicò questo tempo quaresimale
 all’osservanza del digiuno 
 e, vincendo tutte le insidie dell’antico tentatore, 
 ci insegnò a dominare le suggestioni del male, 
 perché, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale, 
 possiamo giungere alla Pasqua eterna. 
 E noi, uniti alla moltitudine degli angeli e dei santi, 
 cantiamo senza fine l’inno della tua lode: Santo, ... 

Antifona di comunione
 Non di solo pane vivrà l’uomo,
 ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4) 

Preghiera dopo la comunione
 Ci hai saziati, o Signore, con il pane del cielo
 che alimenta la fede,
 accresce la speranza e rafforza la carità:
 insegnaci ad aver fame di Cristo, pane vivo e vero, 
 e a nutrirci di ogni parola che esce dalla tua bocca. 
 Per Cristo nostro Signore. 
 
Orazione sul popolo 
 Scenda, o Signore, sul tuo popolo 
 l’abbondanza della tua benedizione, 
 perché cresca la sua speranza nella prova, 
 sia rafforzato il suo vigore nella tentazione 
 e gli sia donata la salvezza eterna. 
 Per Cristo nostro Signore. 

 

 

22 Febbraio 2023

Le Ceneri

Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la quaresima, il tempo che si richiama ai 40 anni di cammino del popolo d’Israele e ai 40 giorni di Yeshua nel deserto, Tempo di ascolto e di scelte.

 Un cammino che si snoda, come diceva Don Tonino Bello, dalle ceneri sulla testa del Mercoledì delle Ceneri all’acqua sui piedi del Giovedì Santo. Elementi del bucato antico per togliere dalla nostra vita macchie, impurità, sozzure, che nel tempo hanno deturpato e sporcato il capolavoro di Dio che siamo noi. Il vestito battesimale griffato con la firma dell’Altissimo.

La Parola ci richiama fortemente a ritornare a Dio: שׁוּב, shûb, che in ebraico indica un invertire decisamente la direzione, non solo in senso mentale ma proprio fisicamente, rendendo scelte e azioni la volontà di conversione.

Ritornare con il cuore, שׁוּב, leb, alla nostra coscienza, l’io profondo. Per aprirci, lacerarci dall' interno alla Parola, perché possa radicarsi in noi, abitarci, divenendo luce ai nostri passi.

Tornare fra lacrime, in ebraico דמעה dim'ah, dove la prima lettera ד dalet, indica la porta attraverso la quale entriamo nella mem da cui מים maim, acqua, l’acqua primordiale della vita, che sgorga dalla sorgente, עין ain, animata dalla ח, het, respiro, che rivela la sacralità delle lacrime.

Lacrime che ammorbidiscono il cuore, lo liberano dalla sclerocardia, ritornare fra i lamenti, in ebraico קינה  qinah, sentire i lamenti di una vita, uccisa dalla mediocrità, dalla mondanità, dall’apatia e dalla noia. Paralizzata dal passato e dalla paura del futuro, abortita nei sogni e nelle speranze, in una religiosità priva di passione e di cuore.

Tempo che ci è dato per ascoltare il grido di Dio che ci invita alla pace, a ricominciare, a lasciarci amare e ricreare dalla sua misericordia, in ebraico קינה , rachamim, da racham/utero, a rinascere dall'alto, da acqua e Spirito, dal grembo di Dio.

Il Maestro ci invita ad entrare in contatto con la nostra interiorità, a cercare e adorare Dio in Spirito e Verità, digiunando, ossia a vivere in sobrietà, potando tutto ciò che frena e ammala la vita.

Digiuno che non è togliere qualcosa dal piatto ma aggiungere un piatto, per condividere.

Preghiera che non è dire parole o avere uno spazio pubblico per incontrarsi con Dio, ma cercarlo nel cuore, il Maestro indica la dispensa, la parte più intima della casa, per dire che Dio è il nostro nutrimento, che alimenta il respiro della vita.

L’elemosina di solito discrimina chi dà da chi riceve, che crea superiorità, distanza, riconoscenza.

Il donare deve diventare non una azione ma uno stile di vita, che rialza e mette alla pari e che lascia liberi, il solo modo possibile per chinarsi su un fratello deve essere quello di offrirgli un appoggio per rialzarsi e riprendere in mano la propria vita, decidendo il proprio futuro.

Quaresima, quaranta giorni per abitare il deserto, in ebraico מדבר, midbar. Il luogo dove accade la Parola, e ci riporta al mondo per essere cristiani, cioè segni e presenza del Maestro, avendo in noi i suoi stessi sentimenti e sogni.

18 Febbraio 2023

19 Febbraio

Antifona d'ingresso
 Io nella tua fedeltà ho confidato; 
 esulterà il mio cuore nella tua salvezza, 
 canterò al Signore, che mi ha beneficato. (Sal 12,6) 
Colletta
 Il tuo aiuto, Dio onnipotente,
 ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito,
 perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà 
 e attuarlo nelle parole e nelle opere.
 Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
 e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
 per tutti i secoli dei secoli. 
 
 AMEN
Dal libro del Levìtico
 
 Il Signore parlò a Mosè e disse: 
 «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
 Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. 
 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
 
 Parola di Dio 
SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore. 
Benedici il Signore, anima mia,
 quanto è in me benedica il suo santo nome.
 Benedici il Signore, anima mia,
 non dimenticare tutti i suoi benefici.
 
 Egli perdona tutte le tue colpe,
 guarisce tutte le tue infermità,
 salva dalla fossa la tua vita,
 ti circonda di bontà e misericordia. 
 
 Misericordioso e pietoso è il Signore,
 lento all’ira e grande nell’amore.
 Non ci tratta secondo i nostri peccati
 e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
 
 Quanto dista l’oriente dall’occidente,
 così egli allontana da noi le nostre colpe.
 Come è tenero un padre verso i figli,
 così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. 
SECONDA LETTURA (1Cor 3,16-23) 
Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 
 
 Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
 Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
 
 Parola di Dio 
Canto al Vangelo (1Gv 2, 5) 
 Alleluia, alleluia.
 Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
 in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
 Alleluia. 
Dal Vangelo secondo Matteo
 
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
 «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
 Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
 
 Parola del Signore 
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
 La bontà del Padre ci ha inseriti, con il Battesimo, nel grande disegno della salvezza. Supplichiamo il Signore, perché ci aiuti a leggere gli eventi quotidiani alla luce della sua provvidenza. 
 Preghiamo insieme e diciamo: Padre, sia glorificato il tuo nome. 
 
 1. Per la Chiesa, popolo santo di Dio: sia per l’umanità una testimonianza di fede luminosa e trasparente, e germe fecondo di unità e di speranza. Preghiamo. 
 2. Per i pastori della Chiesa: raccolgano intorno al Signore l’intera famiglia dei suoi figli e la servano umilmente con la parola e con l’esempio. Preghiamo. 
 3. Per i responsabili delle nazioni e degli organismi internazionali: cerchino con coscienza retta ciò che giova al vero progresso dei popoli e non si lascino corrompere dalla seduzione del denaro e del potere. Preghiamo. 
 4. Per quanti si adoperano ad alleviare le sofferenze umane: riconoscano il Cristo nei piccoli e nei poveri e siano testimoni credibili della perenne novità del Vangelo. Preghiamo. 
 5. Per noi qui riuniti intorno all’altare: mettendo in pratica la Parola ascoltata, sappiamo collaborare, con i doni che abbiamo ricevuto, alla crescita del Regno. Preghiamo. 
 
 La tua sapienza, o Padre, ci aiuti a camminare nelle tue vie, perché nelle vicende del mondo siamo sempre rivolti alla speranza che splende in Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. 
Preghiera sulle offerte
 O Signore, in obbedienza al tuo comando 
 celebriamo questi misteri:
 fa' che i doni offerti in onore della tua gloria 
 ci conducano alla salvezza eterna. 
 Per Cristo nostro Signore. 
Antifona di comunione
 «Se amate quelli che vi amano,
 quale merito ne avete?», dice il Signore. (Cf. Mt 5,46) 
 
Preghiera dopo la comunione
 Dio onnipotente,
 il pegno di salvezza ricevuto in questi misteri 
 ci conduca alla vita eterna.
 Per Cristo nostro Signore. 
 
17 Febbraio 2023

Obsculta…

Obsculta: ascolta. In questa parola, esortazione è riassunto il cammino del monaco e del discepolo del Regno.

Compendiato il programma di vita che dà corpo alla regola di San Benedetto, il monaco cristiano è chiamato a tacere e ascoltare l’unicum necessarium, predisporre la sua vita attraverso il silentium, taciturnitas e all’ habitare secum, solitudine. A cercare davvero il Dio vero: quaerere Deum, e l’uomo, sé stesso: quaerere hominem.

Il Padre del monachesimo occidentale, nell' incipit della sua Regola sottolinea l’ascolto "piegare l’orecchio” per ascoltare attentamente ogni giorno la voce di Dio.

Piegare l’orecchio dice sforzo, fisicità. Richiama all’ascesi (ἄσκησις, askesis palestra) cioè stile di vita che permette di ordinare pensieri, azioni, sentimenti. Di conoscere in profondità sé stessi, i "demoni" che ci abitano paralizzando e ammalando la vita, impedendo ad essa di scorrere, avvelenandola, per dirla con Enzo Bianchi, con lo spirito di nientità cioè del nonsenso.

L’ascesi aiuta ad imprimere alla vita consapevolezza, responsabilità e bellezza tenendola orientata verso il fine del cammino: Dio.

Piegare l’orecchio alla voce di Dio che non è solo la Parola, la Sacra Scrittura, ma ha anche il timbro del maestro, superiore, fratello/sorella, Regola, eventi, incontri, letture.

L’obbedienza, cioè il rendere vita la voce, è nutrita dalla preghiera che ne è il respiro e ne scandisce il tempo, rendendo il monastero casa Domini et schola servitii, scuola del servizio del Signore. Luogo dove il monaco/discepolo lavorando con attenzione fedele all’ora, lege et labora, ovvero prega, studia e lavora, nutrendo e unificando spirito, mente e corpo e che diventa sempre più humus, terra fertile in cui la Parola si realizza cioè diventa vera.

 

11 Febbraio 2023

12 Febbraio

Antifona d'ingresso
 Sii per me una roccia di rifugio,
 un luogo fortificato che mi salva.
 Tu sei mia rupe e mia fortezza:
 guidami per amore del tuo nome. (Cf. Sal 30,3-4) 

Colletta
 O Dio, che hai promesso di abitare
 in coloro che ti amano con cuore retto e sincero,
 donaci la grazia di diventare tua degna dimora.
 Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 
 e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
 per tutti i secoli dei secoli.
 
 

PRIMA LETTURA (Sir 15,16-21)
A nessuno ha comandato di essere empio.

Dal libro del Siràcide
 
 Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
 se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.
 Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
 là dove vuoi tendi la tua mano.
 Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
 a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
 Grande infatti è la sapienza del Signore;
 forte e potente, egli vede ogni cosa.
 I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
 egli conosce ogni opera degli uomini.
 A nessuno ha comandato di essere empio
 e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
 
 Parola di Dio 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Beato chi cammina nella legge del Signore. 

Beato chi è integro nella sua via
 e cammina nella legge del Signore.
 Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
 e lo cerca con tutto il cuore. 
 
 Tu hai promulgato i tuoi precetti
 perché siano osservati interamente.
 Siano stabili le mie vie
 nel custodire i tuoi decreti. 
 
 Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
 osserverò la tua parola.
 Aprimi gli occhi perché io consideri
 le meraviglie della tua legge. 
 
 Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
 e la custodirò sino alla fine.
 Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
 e la osservi con tutto il cuore. 

SECONDA LETTURA (1Cor 2,6-10) 
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 
 
 Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 
 Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 
 Ma, come sta scritto: 
 «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
 né mai entrarono in cuore di uomo,
 Dio le ha preparate per coloro che lo amano».
 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
 
 Parola di Dio 

Canto al Vangelo (Mt 11,25) 
 Alleluia, alleluia.
 Ti rendo lode, Padre, 
 Signore del cielo e della terra,
 perché ai piccoli hai rivelato
 i misteri del Regno.
 Alleluia. 

VANGELO (Mt 5,17-37) 
Così fu detto agli antichi; ma io vi dico. 

Dal Vangelo secondo Matteo
 
 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
 «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 
 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
 Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
 Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
 Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
 Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
 Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
 Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
 
 Parola del Signore.
 
 

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
 Il Signore della vita e della storia dona all’umanità pellegrina nel tempo il soccorso dello Spirito, perché scopra le vie del bene e giunga a proclamare: «Gesù Cristo è Signore». Intercediamo per tutti. 
 Preghiamo insieme e diciamo: Venga il tuo regno, Signore. 
 
 1. Per la santa Chiesa, pellegrina nel mondo: vivendo fedelmente il comandamento dell’amore manifesti a tutti la bellezza e la gioia del messaggio evangelico. Preghiamo. 
 2. Per quanti soffrono a causa della violenza e dell’oppressione: vedano riconosciuto il diritto di costruire in piena dignità il proprio futuro. Preghiamo. 
 3. Per coloro che hanno responsabilità educative e sociali: promuovano la crescita integrale della persona umana, aperta a Dio e ai fratelli. Preghiamo. 
 4. Per quanti patiscono scandalo a causa della nostra scarsa coerenza: confortati da luminosi esempi di molti fratelli e sorelle, ritrovino fiducia nella potenza salvifica del Vangelo. Preghiamo. 
 5. Per noi qui presenti: la familiarità quotidiana con la parola di Dio ci renda capaci di valutare con maturo discernimento ciò che Dio vuole nelle concrete situazioni della vita. Preghiamo. 
 
 Ascolta, o Padre, la nostra preghiera: fa’ che ogni uomo conosca te, unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. 

Preghiera sulle offerte
 Questa offerta, o Signore,
 ci purifichi e ci rinnovi,
 e ottenga a chi è fedele alla tua volontà
 la ricompensa eterna.
 Per Cristo nostro Signore. 

 

Antifona di comunione
 Mangiarono fino a saziarsi
 e il Signore appagò il loro desiderio.
 La loro brama non andò delusa. (Cf. Sal 77,29-30)

 

Preghiera dopo la comunione
 O Signore, 
 che ci hai fatto gustare il pane del cielo,
 fa’ che desideriamo sempre questo cibo
 che dona la vera vita.
 Per Cristo nostro Signore. 

 

12 Febbraio
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