
“Un Canto di Natale”al Papini di Pieve
28 Novembre 2022
4 Dicembre – Seconda domenica dell’Avvento
4 Dicembre 2022Da più di mille anni il Cerbaiolo, incastonato fra le rocce sopra Pieve S. Stefano in Valtiberina, con la sua essenzialità e austerità parla all’uomo di oggi di eremo… cioè deserto… luogo dell’ incontro con Dio ed il male che ci abita.
Luogo che chiama tutti e ciascuno al viaggio più lungo e difficile, quello dentro noi stessi, per conoscersi impasti di luce e di ombre, di terra e di cielo, vestiti di Dio, desiderosi di vita.
Il deserto, in ebraico מדבר midbar, richiama il luogo dove accade la Parola, che ci chiama a fermarci, ad ascoltarci, a prenderci tempo per abitarci e guardarci con verità, perché quella Parola ci legge.
È una spada a doppio taglio che ci penetra e ci apre alla verità di noi stessi, a riconoscere e chiamare per nome le paure, le ferite, i sogni, i valori, gli idoli che hanno domicilio in noi. E nel bene e nel male scrivono i nostri copioni di vita. L’eremo richiama alla solitudine, non all’isolamento.
Solitudine che ci mette soli con il Solo e ci consente di affinare un cuore che ascolta e percepire la voce di un silenzio sottile capace di cogliere il respiro di Dio e della vita che abita il creato ed i fratelli e si fa preghiera, ponte fra cielo e terra. Ponte attraverso il quale Dio e l’uomo possono incontrarsi, parlarsi, abbracciarsi e riprendere il cammino.
Eremo in cui sostare, dopo aver camminato con un sogno o un dolore nel cuore, modulandoli passo a passo al ritmo lento del vivere, abitando le domande, senza fretta, nel tempo e nello spazio di un andare.
Un luogo da cui ripartire portando nel cuore le poche cose che contano, nell’abbraccio di uno zaino, con addosso il sapore di una fraternità condivisa ed in bocca il gusto del pane spezzato in memoria di Lui
Padre Claudio Ciccillo, Oblato Camaldolese …eremita di Cerbaiolo
