
21 maggio
20 Maggio 2023
4 Giugno
4 Giugno 2023Il pastore vero
Il contesto delle parole di Gesù è la controversia con i farisei dopo la guarigione del cieco nato, che aveva portato la cacciata di quest' ultimo dalla sinagoga e l’etichetta di peccatore data al Maestro non osservando la Torah.
Gesù risponde richiamando il capitolo 34 del profeta Ezechiele, dove Dio esprime un giudizio molto duro nei confronti dei capi del popolo che si nutrivano e opprimevano il popolo stesso per i propri vantaggi e lo avevano portato alla deportazione e all’esilio.
Il Maestro dice di essere il compimento della promessa di Dio, in quanto Lui stesso è il Signore che si prende cura di tutto il popolo e di ogni singola persona, È colui che le chiama per nome, riconoscendo dignità e singolarità a ciascuno, rispettandone la storia ed i tempi di crescita,
Un Pastore di cui si conosce la voce perché risponde alle esigenze più profonde dell'animo umano, al desiderio di vita piena che abita tutti e ciascuno.
Lui è la porta in cui si entra nella vita di Dio, porta che non blocca ma lascia che gli uomini possano uscire e trovare pascoli.
Il Pastore spinge fuori perché chiama a libertà, ad un esodo che porti fuori dai recinti delle costrizioni, delle schiavitù, dell’addomesticamento delle coscienze, .
Un Pastore che ci dona spazi di libertà, dove poter vivere responsabilmente la nostra condizione di figli di Dio, immersi nella vita divina, animati dallo Spirito e continuamente rinnovati dal Risorto.
Il Maestro ci invita ad aprire gli occhi e di guardare la vita, prenderne coscienza, non farsi più vivere da altri, con i loro occhi, parametri, schemi, da coloro che occupano le vite per spolparle, derubarle della coscienza e della libertà a proprio vantaggio.
Ci invita ad ascoltare la voce, non a farsi irretire dalle parole, a discernere il Dio vero che non toglie la vita ma la dona in abbondanza, non la umilia nei recinti dell’omologazione, ma le spalanca spazi di libertà, non la oggettivizza per i propri interessi, ma ne rispetta la soggettività, ed il diritto primo: quello di avere un nome.
Antifona d'ingresso
Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo,
egli che tutto unisce,
conosce ogni linguaggio. Alleluia. (Sap 1,7)
Colletta
O Dio, che nel mistero della Pentecoste
santifichi la tua Chiesa
in ogni popolo e nazione,
diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo,
e rinnova anche oggi nel cuore dei credenti
i prodigi che nella tua bontà
hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (At 2,1-11)
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli Atti degli Apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)
Rit: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.
SECONDA LETTURA (1Cor 12,3-7.12-13)
Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
Parola di Dio
SEQUENZA
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Canto al Vangelo ()
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.
VANGELO (Gv 20,19-23)
Come il Padre ha mandato me anch'io mando voi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Parola del Signore
PREFAZIO DELLA PENTECOSTE
Il mistero della Pentecoste
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale,
e su coloro che hai reso figli di adozione in Cristo tuo Figlio
hai effuso lo Spirito Santo,
che agli albori della Chiesa nascente
ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli
e ha riunito i linguaggi della famiglia umana
nella professione dell’unica fede.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l’umanità esulta su tutta la terra
e con l’assemblea degli angeli e dei santi
canta senza fine l’inno della tua gloria: Santo, …
Nel Canone Romano, si dice il Communicántes proprio.
Nelle Preghiere Eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio della Pentecoste.