Autore ignoto, San Francesco detta la Regola
Affresco, serie "la vita del Santo" - Santuario della Verna
Con il 2023 siamo entrati negli anni che segnano l ottavo centenario di eventi significativi non solo per la fraternità francescana e la cristianità, ma per l intera umanità, che riconosce Francesco modello di spiritualità, uomo nuovo.
L’anno in corso segna due avvenimenti accaduti otto secoli fa. Nel 1223: il primo presepe vivente rappresentato a Greccio (RI) e l’approvazione della Regola dei frati Minori da parte di Papa Onorio III.
L’anno prossimo, saranno ottocento anni dall’evento delle stimmate, ricevute da Francesco nel 1224 sul monte della Verna,
Nel 2025, sarà celebrato l’anniversario della composizione del Cantico delle creature, datato 1225, prima poesia in italiano volgare, ed infine nel 2026, saranno ottocento anni dalla Pasqua di Francesco avvenuta la sera del 3 ottobre 1226 alla Porziuncola di Assisi.
Saranno anni che ci metteranno a confronto con la figura del Poverello, con le sue scelte e il modello evangelico, proposta di un’altra umanità e società, basata sulla sobrietà, la fraternità universale e la custodia e cura del creato.
Un messaggio urgente e attuale per la conservazione della vita nel pianeta. Messaggio che richiama consapevolezza e responsabilità nei confronti delle generazioni future da cui abbiamo in prestito il pianeta stesso.
Quest’ anno dobbiamo riflettere sul presepe, sull’umiltà di Dio, cioè sul concetto e valore dell’uomo, di che idea abbiamo dell’uomo, Riscoprire l’uomo nella sua incarnazione, nel suo essere nella storia portatore di dignità e diritti inalienabili, immagine di Dio.
Il Presepe è il contesto, fatto di geografia e storia, ciò richiama l’attenzione al creato, nei suoi diversi luoghi e al tempo storico, perché il messaggio del Natale trovi contesti reali, non solo emotivi, dove prendere domicilio.
Si ricorda poi la Regola, che è la quotidianità di comportamenti evangelici.
La Regola ci richiama ad uno stile di vita conforme e autentico rispetto al Vangelo e ai desideri più profondi dell’uomo, la Regola mette nero su bianco la vita che si abbraccia e che chiede fedeltà e lealtà, impastando parole e azioni, prima grammatica della giustizia.
Francesco ci invita, come lui, a scegliere l’umiltà di Dio, cioè ad essere fratelli semplici di ogni uomo e a manifestare, anche con le parole, il rovesciamento del cielo ed i suoi valori sulla terra, la sacralità del profano.
P. Claudio, eremita oblato camaldolese